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,, l’indole c earattere loro, e varj essendo in sè, conservano „ nondimeno fra di loro una cotale analogia, per cui ami ,, che urtarsi, nuocersi c contraddirsi, si sostengono, si ,, rinforzano mutuamente, e producono quel tutto che è „ l’unità voluta in ogni genere di belle composizioni, e ,, senza della quale non v’è che disordine, e quindi tedio „ e molestia . Di comune consenso l’aver trovato la bella „ cantilena è un de’ pii» illustri «forzi che abbia fatto l’in,, gegno italiano, sostenuto dalla natura estremamente ar„ monica di quella nazione. La base, per così dire, di una „ tal cantilena sta nella felice disposizione de’ tuoni . Nel „ modo diatonico, nel quale i tuoni sono sempre analo„ ghi o semianaloghi, la cantilena riesce facile, ma suoli le dare nel triviale e comune; scoglio che il genio so,, Io sa evitare. Trovare una cantilena che sia insieme cliia„ ra facile vaga e non troppo sentita, che abbia de) ragio* ,, ncvolc e del nuovo è il prodigio dell’ingegno, e ben „ pochi sono i Taumaturghi che giungano ad operarlo,, .

Giuseppe Carpaci nelle dotte lettere sulla vita e le opere d’Haydn, pag. 33, e 34, Milano presso Candido Buccinelli 1812.

E alla pagina 128 egli di nuovo così si esprime:

„ La melodia consiste nel canto . Un bel canto è la Ve» nere della musica, ma altresì è la piti difficile cosa ad ot„ tenersi . Non vi vuole che studio e fatica per trovar de„ gli accordi; ma inventare una cantilena nuova è impre„ sa del genio, renderla bella è opera del gusto . Una „ bella cantilena non ha d’uopo d’ornamenti, nè d’acces„ sorj per ligurare. Volete vedere se una cantilena è buo,, na? Spogliatela d’accompagnamenti. Se resta ancor bella, i» la causa è visita per lei, Che anzi delle belle cantilene ,, si potrebbe dire ciò che Aristenete diceva d’una sua bella:

,, Induitur, formosa est; exuitur, ipsa forma est „. Allor ch’io vidi per la prima volta le suddette lettere aveva già compito questo piccolo mio lavoro. Mi compiaccio