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XIV. Fuvvi un tempo, e non molto disunte da’ nostri di, in cui le modulazioni irregolari si preparavano per lo più eon un qualche artifizio (27). Questo metodo, oltre il dare risalto alla maestria dello scrittore, aveva ancora il vantaggio di disporre gli uditori alle modulazioni che immediatamente sopravvenivano, onde lasciando loro a gustare il piacer della sorpresa, impediva che le loro orecchie fossero offese dalla irregolarità delle medesime. Molto più che questa stessa irregolarità non è poi tale, che non debba anch’essa soggiacere ad una qualche regola, la quale sembrami che possa consistere in una qualunque siasi relazione che le dette modulazioni irregolari debbono avere o col tuono principale, o con quello almeno che immediatamente le precede.
XV. Recapitolando adesso tutto quello che si è detto fin qui, rilevasi in primo luogo, che l’uso delle modulazioni, per quanto si voglia ch’ei sia ricco, dee però esser moderalo da una prudente economia, la quale lo tenga lontano da qualunque riprensibile eccesso. E se ciò è vero trattandosi delle regolari modulazioni, quanto più il sarà relativamente alle icregolari? Con quanta maggiore parsimonia non dovranno esse adoperarsi? Quel passaggio «piasi continuo dalle une alle altre senza un perchè, è abusivo e biasimevole. Questi salti tanto frequenti indicano povertà d’arte e sfrenatezza di fantasia; e quanto sono facili a mettersi in pratica, tanto dimostrano nello scrittore una puerile leggerezza (28). Secondariamente rilevasi che queste modulazioni irregolari possono esser chiamale