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cui ha principio la composizione, per mezzo della modulazione fa passaggio da quello ad un altro; e proseguendo il suo corso per diversi altri tuoni a seconda del genio del compositore, si riduce poi con bel garbo al tuono principale d’onde essa è partita con piacer sempre nuovo degli uditori. La modulazione nelle composizioni è necessaria, ed è sempre gradita. Essa piace tanto nella musica, perchè porta seco, anzi cagiona quella varietà, che tanto ci arreca di diletto nelle produzioni tutte della natura. Infatti qualunque melodia, anche la più espressiva, se si raggirasse per lungo tratto sulle corde dello stesso modo, e non chiamasse in suo ajuto l’artifizio della modulazione, quale effetto produrrebbe essa mai sull’animo nostro f Quello di divenirgli a poco a poco sgradevole, e di annoiarlo finalmente colla sua molesta monotonia.

XI. La musica ha delle modulazioni, che chiamar si possono regolari, e sono quelle che hanno col tuono principale della composizione una immediata relazione } e ne ha delle altre che possono dirsi irregolari, perchè mancanti della suddetta relazione, anzi perchè talvolta aneli’ estranee allo stesso tuono principale, e che nondimeno l’arte con prudente economia ha saputo adottare per giovarsene opportunamente (25). Gli antichi scrittori, che severi esigevano l’osservanza delle regole ancora più minute, anzi che usare delle irregolari modulazioni, sembrami piuttosto che sieno stati alquanto parchi nell’uso delle stesse modulazioni regolari. Tutti intenti agli artifizj de’ più intricati contrappunti forse, se mal non mi appongo, ci fanno desiderare