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non resta, se vogliono oppormisi con giudizio, che due partili: o negar che le cose da me opposte alla moderna musica sieno vere, o dire che sono di poca o niuna importanza e considerazione. Ora, quanto loro sarà facile prendere o l’uno o l’altro partito, tanto poi riescirà difficile sostenerlo con onore: mentre trattandosi di musica ch’è nelle mani di tutti e di errori non ricercati, come chi va qua e là spigolando, ma moltiplicati, ma grandi, e talvolta madornali, qualunque persona, ch’abbia intelligenza dell’arte , potrà di leggieri far loro toccar con mano e la verità e l’importanza de’ medesimi .
LX. Stanti così le cose, qual presagio può farsi della musica d’oggidì? Certamente io non ardirei di per me dirne parola, Accademici rispettabilissimi. Ma istruito dalla storia mi fo coraggio di palesarvi il mio sentimento, e dirvi che ’l moderno stile andrà sempre di male in peggio. Sembravi forse troppo arrischiata questa mia asserzione? Ora, se mi riescisse dimostramela fondata sull’autorità di colei, ch’è la maestra della verità, potreste voi desiderar di più, onde prestar fede alle mie parole? Rinnovatemi dunque per poco l’attenzione.
LXI. Il buon gusto della lingua dell’aureo secolo d’Augusto quando comineiò a declinare? Non è egli forse vero che ciò segui al comparire di Seneca, Plinio, Tacito e d’altrettali? „ Chi dubita ch’eglino non si „ confidassero di migliorare là lingua e cacciar dall an,, tica possession sua di maestro Cicerone e quegli al„ trij prendendo siccome fecero, altre maniere, giro,