nell’aspetto giovanissimo, avvolto in un mantarro
di quel colore, che sogliono essere le
grue: al sinistro lato del quale pendea una bella
tasca d’un picciolo cuojo di abortivo vitello,
e sopra le lunghe chiome, le quali più che ’l
giallo della rosa biondissime dopo le spalle gli
ricadevano, aveva uno irsuto cappello, fatto,
siccome poi mi avvidi, di pelle di lupo, e nella
destra mano un bellissimo bastone con la
punta guarnita di novo rame; ma di che legno
egli era comprendere non potei; conciossiacosachè
se di corniolo stato fosse, ai nodi eguali
l’avrei potuto conoscere; se di frassino, o di
bosso, il colore me lo avrebbe manifestato: ed
egli veniva tale, che veracissimamente pareva
il Trojano Paris, quando nelle alte selve tra
semplici armenti in quella prima rusticità dimorava
con la sua ninfa, coronando sovente i
vincitori montoni. Il quale, poi che in brieve
spazio presso a me, ove alcuni giuncavano al
bersaglio, fu giunto, domandò a quei bifolchi,
se una sua vacca di pel bianco con la fronte
nera veduta avessero, la quale altre volte fuggendo
era avvezzata di mescolarsi fra li loro
tori. A cui piacevolmente fu risposto, che non
gli fosse noja tanto indugiarsi con esso noi,
che ’l meridiano caldo sopravvenisse; conciossiacosachè
in su quell’otta avean per costume gli
armenti di venirsene tutti a ruminare le mattutine
erbe all’ombra de’ freschi alberi: e questo
non bastando, vi mandarono un loro famigliare,
il quale, perocchè peloso molto, e rusticissimo
uomo era, Ursacchio per tutta Arcadia
era chiamato, che costui la dovesse in quel
mezzo andare per ogni luogo cercando, e quella