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EGLOGA QUINTA.

Ergasto sovra la sepoltura.


Alma beata e bella,
Che da’ legami sciolta
Nuda salisti ne’ superni chiostri,
Ove con la tua stella
Ti godi insieme accolta;
E lieta ivi schernendo i pensier’ nostri,
Quasi un bel sol ti mostri
Tra li più chiari spirti;
E coi vestigi santi
Calchi le stelle erranti;
E tra pure fontane e sacri mirti
Pasci celesti greggi,
E i tuoi cari pastori indi correggi.
Altri monti, altri piani,
Altri boschi e rivi
Vedi nel cielo, e più novelli fiori:
Altri Fauni e Silvani
Per luoghi dolci estivi
Seguir le ninfe in più felici amori.
Tal fra soavi odori
Dolce cantando all’ombra
Tra Dafni e Melibeo
Siede il nostro Androgéo;
E di rara dolcezza il cielo ingombra,
Temprando gli elementi
Col suon de’ novi inusitati accenti.
Quale la vite all’olmo,
Ed agli armenti il toro,
E l’ondeggianti biade a’ lieti campi;
Tale la gloria e ’l colmo
Fostù del nostro coro.