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Elpino.

Logisto, odanlo i fiumi, odanlo i sassi,
Ch’un lieto fausto avventuroso giorno
S’apparecchia a voltarti in riso il pianto;
Se pur l’erbe ch’io colsi alla mia valle
Non m’ingannaro, e l’incantate rime,
Che di biade più volte han privi i campi.

Logisto.

Li ignudi pesci andran per secchi campi,
E ’l mar fia duro, e liquefatti i sassi,
Ergasto vincerà Titiro in rime,
La notte vedrà ’l sol, le stelle il giorno,
Pria che gli abeti e i figgi d’està valle
Odan dalla mia bocca altro che pianto.

Elpino.

Se mai uom si nudri d’ira e di pianto,
Quell’un fu’ io; e voi ’l sapete, o campi:
Ma pur sperando uscir dell’aspra vaile
Rinchiusa intorno d’alti e vivi sassi,
E ripensando al ben che avrò quel giorno,
Canto con la mia canna or versi or rime.

Logisto.

Allor le rime mie fien senza pianto,
Che ’l giorno non dia luce ai lieti campi,
E i sassi teman l’aura in chiusa valle.


ANNOTAZIONI

all’Egloga Quarta.


Li ignudi pesci ec. Argomento cavato dall’impossibile spessissimo usato dai Poeti, i cui esempj giudico soverchio recare in mezzo. Osserva però come tutte queste idee benissimo capiscono in mente d’un pastorello innamorato.