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Andran le fiere errando,
E gli alti pini arati pungenti foglie;
Mentre li vivi fonti
Correran mormorando
Nell’alto mar che con amor li accoglie;
Mentre fra speme e doglie
Vivran gli amanti in terra;
Sempre fia noto il nome
Le man gli occhi e le chiome
Di quella che mi fa sì lunga guerra;
Per cui quest’aspra amara
Vita m’è dolce e cara.
Per cortesia, Canzon, tu pregherai
Quel dì fausto ed ameno,
Che sia sempre sereno.


ANNOTAZIONI

all’Egloga Terza.


Apri l’uscio per tempo ec. Galizio invoca il Sole, figliuolo di Latona e di Giove, e fratello di Diana, il quale come già si disse, fu Pastore di Admeto.

Ma torni il mondo ec., torni, cioè alla bella età dell’oro.

Mentre per questi monti ec. È questo un vago modo d’esprimere un lungo tempo, nel quale debb’essere alcuna cosa, usato anche da Virgilio nell’Egl. v.


Dum juga montis aper, fluvios dum piscis amabit,
Dumque thymo pascentur apes, dum rore cicadae,
Semper honos, nomenque tuum, laudesque manebant.