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ARGOMENTO


Descrive il sito della cima del monte Partenio, e di quali alberi sia adorna, e chi quivi soglia ridursi; dove con bella maniera introduce due pastori, cioè Selvaggio, che canta con Ergasto, il quale era dolente per le sue passioni amorose.


prosa prima.


Giace nella sommità di Partenio, non umile monte della pastorale Arcadia, un dilettevole piano, di ampiezza non molto spazioso, perocchè il sito del luogo noi consente, ma di minuta e verdissima erbetta sì ripieno, che, se le lascive pecorelle con gli avidi morsi non vi pascessero, vi si potrebbe d’ogni tempo ritrovare verdura. Ove, se io non m’inganno, son forse dodici o quindici alberi di tanto strana ed eccessiva bellezza, che chiunque li vedesse, giudicherebbe che la maestra natura vi si fosse con sommo diletto studiata in formarli. Li quali alquanto distanti, ed in ordine non artificioso disposti, con la loro rarità la naturale bellezza del luogo oltra misura annobiliscono. Quivi senza nodo veruno si vede il drittissimo abete, nato a sostenere i pericoli del mare; e con più aperti rami la robusta quercia, e l’alto frassino, e lo amenissimo platano vi si distendono, con le loro ombre non picciola parte del bello e copioso prato occupando; ed evvi con più breve ironda l’albero, di che Ercole coronare si solea, nel cui pedale le misere figliuole di