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figliuolo di Giove o di Calisto, situata nel mezzo del Peloponneso, lontana dal mare per ogni parte, e tutta montuosa in modo che resta più adatta alla pastura delle pecore, che all’agricoltura. Quindi ne parlano sempre i poeti pastorali, come di luogo caro più d’ogni altro a’ pastori, che nelle loro poesie introducono. Fra i monti più celebri dell’Arcadia sono particolarmente da noverarsi il Menalo, il Liceo, l’Apollonio, il Cillene, l’Erimanto, il Partenio.

Alla umile fistula di Coridone ec. Intendi Virgilio per Coridone, e Teocrito, imitato da Virgilio, per Dameta, l’uno e l’altro come autori di pastorali poesie. Il Sanazzaro tocca in seguito la favola del Satiro Marsia, che per saper suonare il flauto, cui Minerva, la quale ne fu l’inventrice, avea gittato via veggendo nell’acque la deformità del viso, mentre gonfiava le gote in dando fiato all’istrumento, tanto si alzò in superbia che pretese superare Apollo nel suono; e perciò da quel Dio fu scorticato vivo, o costretto a fuggirsene, come pensano altri fondati su ciò che ne scrisse Silio Italico nel lib. viii. Il Sanazzaro adunque in questo luogo vuol dire, ch’egli ama meglio cantare le umili cose, che le grandi e sublimi.