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Naccari. Il Nacchero, o la Nacchera, usandosi più spesso il femminile, che il maschile, secondo il Sansovino è un istrumento musicale di bronzo: secondo il Vocabolario della Crusca è un istrumento simile al tamburo di suono, ma non di forma: altrove mi ricordo io d’aver letto essere uno strumento fatto di due legni od altro, che posti fra le dita della sinistra si battono colla destra per farli suonare. Dunque o quello simile al tamburo, o questo di legni sarà il nacchero proprio de’ pastori, e non già quello di bronzo.

Nappo, vaso.

Neputa, nepitella erba, utile allo stomaco, e provocativa dell’orina.

Nespilo, nespolo albero.

Nomeri per numeri, in grazia della rima.

Nosco, con esso noi.

Notare, andare a nuoto, nuotare.

Nubilo, nubiloso, nuvoloso, oscuro.

O

Obbedirli per obbedir loro.

Obliterare cancellare, porre in obblio.

Occoltemi per occultemi in grazia della rima.

Olfare odorare, annasare.

Olire, saper di buono o cattivo odore.

Ombrato, coperto d’ombra, fosco.

Opulentissimo, ricchissimo.

Orida per orrida, in grazia della rima.

Ormora per orme.

Orno, albero chiamato altramente aornello.

Ottenebrare, coprir di tenebre.

P

Pagliaresco, di paglia.

Palestra, luogo ove s’esercitava anticamente la gioventù: e si prende per l’esercizio, come giuocare alla palla, saltare, correre, trarre il palo, e tali altre cose.

Palidi per pallidi, in grazia della rima.