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. . . . . . Simul alta jubet discedere late
Flumina, qua juvenis gressus inferret: at illum
Curvata in montis faciem circumstelit unda,
Accepitque sinu vasto, misitque sub amnem.
Jamque domum mirans genitricis, et humida regna,
Speluncisque Incus clausos, lucosque sonantes,
Ibant; et ingenti motu stupefactus aquarum,
Omnia sub magna labentia flumina terra
Spectabat diversa locis etc.
Tanai, fiume in Moscovia; Danubio, fiume in Germania; Meandro, fiume in Frigia, famoso per le moltissime sue tortuosità, cosicchè il suo nome figuratamente s’adopra per dire tortuosità, e giro obliquo. — Peneo, fiume in Tessaglia, che nasce dal monte Pindo. Egli è detto vecchio, perchè è figliuolo dell’Oceano, il quale si chiama padre di tutte le cose, come abbiamo sopra dimostrato in un’Annotazione alla Prosa Decima pag. 145. Caistro, fiume in Lidia. — Acheloo, fiume in Grecia. Eurota, fiume in Laconia. Beato vien egli detto, perchè udì il canto d’Apollo, mentre essendo egli innamorato di Jacinto, fanciullo Spartano, si stava lungo quelle ripe; il che è imitato da Virgilio nell Egloga vi.
Omnia quae, Phoebo quondam, meditante, beatus
Audiit Eurotas.
Ometto di parlare del Tevere, e del suo essere coronato di
lauri, per essere cose troppo note e chiare. — Liri, o Garigliano,
fiume che separa la Campagna di Roma dalla Terra
di Lavoro. — Vulturno, o Volturno, fiume in Terra di Lavoro.
— Sebeto; vedi il fine della prima Annotazione all’Egloga
Decima pag. 154.
Lo innamorato Alfeo ec. Il Dio del fiume Alfeo, che scorre per Arcadia, chiamato similmente Alfeo, avendo veduto Aretusa, figliuola di Nereo e di Doride, Ninfa di Diana che tornando da cacciare bagnavasi nell’acque di esso fiume, se ne invaghì, e corse per abbracciarla; ma ella sì frettolosamente fuggì, che forte sudando, si convertì in un fonte. Diana mossa a compassione di lei, le aperse la terra, dove entrò l’acqua, e sotto terra corse fino in Sicilia, senza punto mescolarsi col mare. Non restò per questo Alfeo di seguirla; ma ridottosi in fiume le tenne dietro fino in Sicilia.
Le pene de’ fulminati Giganti ec. Non parlo della favola de’ Giganti, nè della loro caduta, sì perchè ella è notissima, come perchè nel testo medesimo di questa Prosa è bastevolmente spiegata. Trinacria è la stessa isola che la Sicilia; cotal nome è un composto Greco che vale tre sommità, essendo di fatto in quell’isola tre promontori, il Peloro, il Pachino,