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modi interpretato, perchè la notte sì appressava, e le stelle cominciavano ad apparere nel cielo; Ergasto, quasi da lungo sonno svegliato, si drizzò in piedi, e con pietoso aspetto ver noi volgendosi, disse: Cari pastori, siccome io stimo, non senza volontà degli Dii la fortuna a questo tempo ne ha qui guidati; conciossiacosachè ’l giorno, il quale per me sarà sempre acerbo, e sempre con debite lacrime onorato, è finalmente a noi con opportuno passo venuto; e compiesi dimane lo infelice anno, che con vostro comune lutto, e dolore universale di tutte le circostanti selve, le ossa della vostra Massilia furono consecrate alla terra. Per la qual cosa, sì tosto come il sole, fornita questa notte, averà con la sua luce cacciate le tenebre, e gli animali usciranno a pascere per le selve; voi similmente convocando gli altri pastori, verrete qui a celebrar meco i debiti offici, e i solenni giuochi in memoria di lei, secondo la nostra usanza. Ove ciascuno della sua vittoria averà da me quel dono, che dalle mie facultà si puote espeltare. E così detto, volendo Opico con lui rimanere, perchè vecchio era, non gli fu permesso; ma datigli alquanti giovani in sua compagnia, la maggior parte di noi quella notte si restò con Ergasto a vegghiare; per la qual cosa, essendo per tutto oscurato, accendemmo di molte fiaccole intorno alla sepoltura, e sovra la cima di quella ne ponemmo una grandissima, la quale forse da lunge a’ riguardanti si dimostrava quasi una chiara luna in mezzo di molte stelle. Così tutta quella notte fra fochi senza dormire, con soavi e lamentevoli suoni si passò: nella quale gli uc-