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Ofelia.
E tu, Priapo, al rinnovar dell’anno
Onorato sarai di caldo latte,
Se porrai fine al mio amoroso affanno.
Elenco.
Quella che in mille selve e ’n mille fratte
Seguir mi face amor, so che si dole,
Benchè mi fugga ognor, benchè s’appialte.
Ofelia.
Ed Amarauta mia mi stringe, e vole
Ch’io pur le canti all’uscio; e mi risponde
Con le sue dolci angeliche parole.
Elenco.
Fillida ognor mi chiama, e poi s’asconde,
E getta un pomo, e ride, e vuol già ch’io
La veggia biancheggiar tra verdi fronde.
Ofelia.
Anzi Fillida mia m’aspetta al rio,
E poi m’accoglie sì soavemente,
Ch’io pongo il gregge e me stesso ’n obblio.
Elenco.
Il bosco ombreggia; e se ’l mio sol presente
Non vi fosse or, vedresti in nova foggia
Secchi i fioretti, e le fontane spente.
Ofelia.
Ignudo è il monte, e più non vi si poggia;
Ma se ’l mio sol vi appare, ancor vedrollo
D’erbette rivestirsi in lieta pioggia.
Elenco.
O casta Venatrice, o biondo Apollo,
Fate ch’io vinca questo alpestro Cacco,
Per la faretra che vi pende al collo.
Ofelia.
E tu, Minerva, e tu celeste Bacco,
Per l’alma vite, e per le sante olive,
Fate ch’io porti la sua lira al sacco.