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Pur mi si para la spietata Amendola ec. Filli, figliuola di Licurgo
re di Tracia, credendosi ingannata da Teseo, che le
avea dato fede di sposarla, e che non tornava a lei al tempo
prefisso, da se stessa vinta dal dolore s’appiccò per la gola,
e fu convertita nell’albero dell’amandola, o mandorlo, che
qui è detto Amendola in grazia della rima.
E s’io le leggi al tuo signor ec. Questo signore, che Eugenio dice essere di Clonico, è Amore, e le leggi d’Amore son quelle che vogliono che gl’innamorati siano malinconici. Laonde Eugenio desiando di confortare Clonico ottimamente gli propone l’allegrezza, come uno de’ primi rimedj d’Amore.
Ama il giocondo Apollo ec. Io non credo che si possa meglio spiegare quale spezie d’amore voglia qui Eugenio consigliare a Clonico sull’esempio di Apollo e del sacro Genio, che colle parole di Euripide nella Medea:
Il troppo ardente amor non reca mai
Nè buona fama nè virtude all’uomo:
Pur se attemprata Venere ci move
Altra Diva non v’è di lei più cara.
ovvero con ciò che Tibullo dice esser proprio di Osiri nell'El.
viii. del Lib. i.
Non tibi sunt tristes curae, nec luctus, Osiri,
Sed chorus, et cantus, et levis aptus Amor.
E ’l sacro Genio. Piacemi di estendermi alquanto parlando di questo Genio. Egli fu creduto il Dio della natura, del piacere e dell’ospitalità, o come un Nume tutelare, un angelo, un essere privo d’ogni corporea sostanza; il cui proprio nome provenga dall’antico verbo latino geno vale a dire gigno, perchè egli ha forza di generare ogni cosa. Non un solo Genio fu ammesso ma moltissimi, di modo che parecchi opinano che appo gli antichi i Genj, i Lari, i Penati fossero gli stessi. Laonde ciascun uomo, ciascuna città, e ciascun impero avea qual proprio custode uno speziale Genio; al quale si prestava onore e culto con voti, con medaglie, e statue, e pel quale d’ordinario giuravano i soli uomini, siccome d’ordinario le femmine giuravano per Giunone. Celebre è l’iscrizione tratta dal tempio di Ercole nel Campidoglio, ristorato per la salute dell’imperatore: Pro. Salute. D. D. Imp. Pii. Fel. Aug. et. matris. Aug. N. et. Kastror. aedem. Genio. coeli. Adianti. manipuli. ejus. sua. pecunia. refecerunt. Seneca adirato contro il suo castaldo lagnasi fra le altre cose, che alcuni platani siano senza frondi, co’ rami nodosi, e torti, co’ tronchi cattivi e malconci; il che, egli dice, non sarebbe accaduto se alcuno gli zappasse intorno, e gl’inaffiasse. Il ca-