no, a rifondere quella Vita servendomi de’ lumi
e dell’Anonimo e del Volpi; quando per
buona ventura sovvenendomi, che il lodato Signor
Consigliere Corniani deve parlare del Sanazzaro
nel suo quarto volume de’ Secoli della
Letteratura Italiana, di cui egli mi aveva detto
aver già in pronto tutto il materiale, mi sono
risoluto di ricercargli appunto ciò che faceva
all’uopo mio. Quanto fu in me di ardire, tanto
fu in lui di cortesia; e tostamente egli mi
spedì cotesto Elogio, che senza dubbio si
leggerà con sommo piacere da’ vostri Associati,
sì per le bastevoli notizie concernenti la vita
del Sanazzaro, come pel retto giudizio,
ch’egli pronunzia sulle Opere di esso, e per
le difese, che valorosamente sostiene contro le
accuse, che al Sanazzaro furono già opposte
o dagli oltramontani per nazionale parzialità,
o dai nostri Italiani per privata invidia.