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da man destra venirne con la ritrovata giovenca, rallegrando le propinque selve col suono della soave sampogna? Per la qual cosa, se luogo alcuno hanno in te i preghi miei, io ti prego, e quanto posso ti ricordo, che di te stesso pietà ti stringa, ed alle amare lacrime ponghi fine: perocchè, com’è il proverbio, nè di lacrime Amore, nè di rivi i prati, nè capre di fronde, nè api di novelli fiori si videro sazie giammai: e per porgerti nelle afflizioni migliore speranza, ti fo certo, che io, il quale se ora non del lutto lieto, almeno in parte scarico delle amaritudini dir mi posso, fui in simile, e forse, dal volontario esilio in fuori, il quale ora sì fieramente ti preme, in più doloroso caso, che tu non sei, nè fosti giammai; conciossiacosachè tu mai non ti mettesti in periglio di perdere quello, che forse con fatica ti pareva avere racquistato, come feci io, che in un punto ogni mio bene, ogni mia speranza, ogni mia felicità commisi in mano della cieca Fortuna, e quelli subitamente perdei. Nè dubito punto, che siccome allora gli perdei, così gli avrei ancora in eterno perduti, se disperato mi fossi dell’abbondevole grazia degli Dii, come tu facesti. Era io adunque, benchè sia ancora, e sarò mentre lo spirito reggerà queste membra, insino dalla mia fanciullezza acceso ardentissimamente dell’amore d’una, che al mio giudicio con le sue bellezze non che l’altre pastorelle d’Arcadia, ma di gran lunga avanza le sante Dee; la quale, perocchè dai teneri anni a’ servigj di Diana disposta, ed io similmente nei boschi nato e nodrito era; volentieri con meco, ed io con lei per le selve