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xiv

compita dai popoli vinti contro ai vincitori: gli attori del Poema operano ora per la possanza delle loro passioni, ora per quella non minore delle loro opinioni.

Finsi nel Poema emulo e nemico d’Isidoro un lascivo ambizioso ministro e sacerdote d’Osiride, che professando tutte le religioni, nè ad alcuna credendo, serve a tutti i tiranni e a tutte le sette. Egli è capo del filosofico Liceo di Alessandria, e ad un tempo fautore celato di una congiura, che, operando fra l’arte e le tenebre, rovesciar vuole gli altari della religione cristiana, venuta già prima in Egitto da Gerusalemme, ed