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4 STATUTI CRIMINALI


danne sijno poste come stanno, senza alcuna diminutione, over mutatione: et non riceverò per mia mercede, se non quel tanto, che è tassato, e limitato.

Del Giuramento del Sig. Vicario.    Cap. IV.


G

Iuro Io N. Vicario; che sono, et sarò fedele al Serenissimo Dominio Veneto; et che con buona fede, et senza fraude in quelle cose, che s'aspettano all'officio mio, renderò ragione, e giustitia à tutti i Communi, Collegij, Università; et à quali si vogliano particolari persone della Communità della Riviera, et à gli altri di qualunque luogo sijno, secondo i decreti del Sereniss. Dominio Veneto; et secondo gli Statuti della Communità della Riviera: et ove questi mancassero, farò secondo le leggi Communi; havendo sempre Dio avanti gli occhi, senza eccettuatione di persone, posposti l'amore, il timore, l'odio, le preghiere, il prezzo, ogn'altra humana gratia; et protegerò, e diffenderò le ragioni; le giurisdittioni, i privilegi, le immunità, le essentioni, gli honori, le separationi, et i Statuti della Communità della Riviera.

Dell' Elettione del Sindico, et suo Officio.    Cap. V.


S

Ij eletto un Sindico nel Conseglio della Communità della Rivierra per le quadre in questo modo. Ogni Quadra elegga il suo; et quello s'intenda eletto, il quale haverà scosso la maggior part, ò maggior numero di balle dalla stessa squadra: et così eletti per ogni quadra sijno scritti sopra tanti bollettini di ugual forma, et sijno imbossolati; et quindi al dovuto tempo à sorte ne sij estratto uno, il quale debba durar per tutto un'anno; et finito il tempo di questo, ne sij causato un'altro; et così soccessivamente, sin che il numero di tutti sarà adempito: l'officio delquale sij di congregar il Conseglio della Communità, qualunque volta farà bisogno per utilità di essa Communità. Et parimente con ogni suo potere di procurar, che gli Statuti, le provisioni, le riformationi, et le cose deliberate nel Conseglio sijno scritte solennemente, con ogni diligenza, et con ogni autentichezza, et così parimene di non permettere, che alcuno prohibito dalla forma delli Statuti eletto per Consegliere, ò ad altro officio della Communità; stij nel Conseglio; ne esserciti detto officio, ma procurar di provarlo; et far, che sij privato, e deposto; et che in suo luogo ne sij subrogato un'altro. Parimente habbia carico con vere, ò almeno colorate ragioni, di contradire à tutte le propositioni, di che sorte si sijno: acciò la verità maggiormente si conosca; et nondimeno non possa contradir nè parlar più di una volta in cadauna propositione. Et che in ogni Conseglio di Communità, nel quale si habbia à far qualche de-


liberatione,