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non è che qualche notizia generica (nota 9), mentre è noto che Tomaso fu figlio di Guido da Foliano e di Verde sorella del papa 0 ). Non sa lo H. che, come risulta da molti documenti coevi, illi de Co- lurido , di cui a p. 377 sono l i famiglia Parmense dei Vicedomini, di cui Salimbene dice altrove; e cosi che il Villantts de Ferro, che rispose mot- teggiando a una domanda di Federico II, appnrtenenteva ad altra famiglia parmense. NAV Index fp. 722), Maria è data semplicemente come «soror monast. S. Clarae Imolensis», e non come appartenente alla famiglia de Panifariis, il che risulta dal testo (p. 55). Nella stessa pagina lo Holder dá: «...soror domili Aicardi, Hugonis, Aimerici, qui fuerunt in Parma iudices, homities divites et potentes». In realtá si tratti di solo: Aicar- dus Hugoitis Aimerici , il quale appartenne, con Guido de Ad ini padre del cronista alla commissione nominata dal Comune di Parma nel 1239, perchè mantenesse l’ordine pubblico (Slalula Communis Parmae. I, 313). Il verbo plurale è concord ito a senso con il soggetto singolare. Del resto, come avverte lo stesso Holder (nota d), nessun segno d’interpunzione è posto fra i tre nomi In conclusione: Pediziotie dello Ilolder-Egger dimostra singoiar pre- parazione ed esattezza paleografica, (2) studio accurato delle fonti, buona conoscenza della storia generale e della letteratura religiosa, pertinacia ammirevole nel 1 ’identificare le numerosissime citazioni anonime del testo, ma minor sicurezza nella storia di Parma e in genere della regione pa- dana, incerta conoscenza, oltre che della vita e del costume italiano, della lingua e dei dialetti italiani, in particolare di quelli lombardi, come si richiede a capir interamente un testo come questo. CARATTERI DELLA PRESENTE EDIZIONE Consta del solo testo, ma con abbondantissimo Indice della materia e Glossario. Il testo è fondato sulla edizione dello Holder, ma con ricorso continuo alla lettura del codice, specie nelle parti controverse o di piu difficile lettura, come apparirá a chi, per esempio, confronti le parti poetiche o in volgare nelle due edizioni Qualche volta, a schiarir le difficoltá, è stata di qualche aiuto l’edizione Parmense. Infatti lo Holder dá (p. 464) «... captimi fuit castrimi Adrianum, id est Castellaranum, per comune Reg.; et multi capti et mortiti (1) F. Bhrnini, Innocenzo IV e il suo parentado cit. ( ) Ben rari sono gli errori di lettura. Come, ad es., (p. 527 ) porrexei ant, dove il codice porta chiaramente poi rexerunl.