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2. il Parigino della Bibliothèque Nationale, Colléction du Theil R 4, della seconda metá del sec. XVIII; 3. quello dell’Affò, in Miscellanea Parmense, della Biblioteca Palatina di Parma n. 458; 4. quello di mano del p. Bernardino di S. Maria Nova (1782), contenuto in un ms. della Biblioteca Comunale Mozzi-Borgetti di Macerata e desunto dalla copia sopra accennata del p. Torubia; 5. il Vaticano del codice misceli. 9532, di mano del card. Angelo Mai, , contenente copia dei ff. 159 86 dell’originale, cioè la narrazione dei fatti dt-gli anni 1221-35; 6. quello dell’Amati, nei mss 411 e 412 della Biblioteca Palatina di Parma, giá ricordaio. Esso rimase, non sappiamo come, ignoto allo Holder- Egger e allo Schmeidler («Quod ubi nunc sit, nescio», scrive questo in pref. cit. p. xxx); • 7. il ms. di cui è cenno in Archiv der Ges. f. all. d. Geschichtskunde, XII (1874) p. 415 come appartenente al commendatore Rossi e poi come legato nella Propaganda, che il Michael (:) dichiara d’aver visto a Vienna. Vi fu visto anche dal p. Mieli. Bihl O. F. M , direttore de\Y Archivum Franciscanum Hisloricum nel 1917, e nel 1919 spe- dito a Roma, dove trovasi nella Biblioteca Vaticana, come lo stesso p. Bihl cortesemente ci comunica. Per molto tempo la storia del codice è tutt’uno con la storia della sua fortuna come fonte storica, perché solo attraverso gli accenni degli eruditi che cercarono la Cronica a conforto dei propri studi riusciamo ad aver qualche lume sulle vicende alle quali il codice andò sottoposto. Ma da quando, al principio del settecento, troviamo la Cronica nella biblioteca dei principi Conti a Roma, e poi alla Vaticana, la storia della sua fortuna come fonte storica va facendosi sempre piú autonoma. Ne daremo qualche cenno, solo per quel tanto che possa giovare a chi si proponga piú ampie ricerche in materia, fermandoci naturalmente al 1857. nel qual anno apparve, come s’è detto, la Parmense, prima edizione a stampa. Nella seconda metá del settecento, parecchi eruditi, tutti della regione padano-lombarda, si servirono ampiamente della Cronica-. il Sarti nel De Claris Archigymnasii Professori bus, il Federici nella Historia de’ Cavalieri gaudenti , il Savioli negli Annali Bo- lognesi , il Tiraboschi nella Storia della Letteratura italiana, nelle Memorie storiche Modenesi, in Dei beati Gherardo Rangoni e Glie- li) E. Michael, Salimbene and seme Chronik, Innsbruck, 1889, p. 90» n - 4 -