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88 capitolo nono.


donne, riconoscibili per la loro cintura adorna di frange, detta lika, che nelle ragazze misura appena venti centimetri di lunghezza, mentre nelle maritate scende fino al ginocchio. Parevano non meno eccitate degli uomini e tendevano i pugni verso la nave, pronunciando delle parole che il marinaio Bill asserì significare minacce orribili.

Alcuni uomini muniti di frombole si spinsero fino sugli ultimi scogli e lanciarono alcuni ciottoli; ma essendo la nave lontana due gomene, caddero a mezza via.

— Capitano, — disse il naufrago che pareva non meno inquieto degli altri, — fate sparare il cannone onde quei furfanti sappiano che abbiamo armi di voce potente. —

L’armaiuolo di bordo ad un cenno del capitano salì sul cassero e diede fuoco al piccolo pezzo, scagliando un nembo di mitraglia sugli alberi della costa.

A quella detonazione e più di tutto al fischio dei numerosi proiettili, gli isolani si calmarono come per incanto. Dapprima parvero sorpresi, quantunque dovessero conoscere da lunga pezza gli effetti delle armi da fuoco grosse e piccole, poi si videro gettare a terra le armi e alzare le mani facendo gesti che parevano amichevoli.

— Canaglie — borbottò il naufrago.

Poi si alzò quanto era lungo, e parve che ascoltasse con viva attenzione.

— Cosa ascoltate? — gli chiese miss Anna.

Bill si volse verso di lei col viso alterato.

— Non avete udito nulla? — le chiese con agitazione.

— Le grida dei selvaggi e niente altro.

— Io ho udito una lontana detonazione! — esclamò. — Non m’inganno io!...