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arrenati sulle scogliere di figi-levù. | 81 |
— Un’àncora a poppa! — gridò il capitano Hill. — Presto, o siamo perduti. —
A bordo non vi era che un ancorotto da pennello. Fu subito portato a poppa e calato precipitosamente in mare. Parve che avesse preso fondo buono, poichè la nave virò di bordo, volgendo la prua verso l’isola; ma fu cosa di poco momento, poichè anche quello strisciava sulla superficie liscia del banco.
D’improvviso avvenne un urto violento, che fece tremare gli alberi e spezzare alcune sartíe. La Nuova Georgia sospinta dall’onda s’alzò, poi si abbassò toccando ancora, indi rimase immobile sbandata sul tribordo: si era arenata!
Quasi nell’istesso momento sotto le tenebrose foreste dell’isola si udirono degli spaventevoli clamori, che parevano di belve più che di gole umane.
L’equipaggio intero rabbrividì, e perfino sulla fronte del naufrago, ordinariamente serena, si disegnò una profonda ruga.