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76 capitolo ottavo.


vengono gettati in mare, le onde non andavano ad infrangersi contro la nave: tentò l’esperimento durante una terribile tempesta che ci aveva colti all’uscita del mare di Behring, e riuscì pienamente. Del resto non è solamente l’olio che ha la proprietà di calmare le onde, poichè più tardi verificai che tutti i corpi galleggianti in massa compatta oppongono una grande resistenza alle disgregazioni delle particelle del liquido marino sotto l’azione delle raffiche. Infatti nella baia di Bristol, che si trova nell’America settentrionale, presso la penisola di Alaska, mentre attraversavamo uno spazio di mare coperto da un numero infinito di ghiacci, vidi che le onde si frangevano furiosamente tutt’all’intorno, ma che l’acqua era tranquillissima sotto i ghiacciuoli. All’ingiro si scatenava la bufera, ma dove eravamo noi la calma era completa.

— Vi credo, poichè anch’io ho verificato un fatto quasi simile, — disse il capitano. — Attraversando un banco immenso di aringhe, trovai colà il mare perfettamente calmo, mentre al di là le onde s’alzavano a prodigiosa altezza.

— L’isola che ci sta dinanzi, la conoscete bene? — chiese Anna al naufrago, mostrando la massa enorme che si distingueva a grande stento fra l’oscurità.

— È Figi-Levù, non m’inganno — rispose il marinaio.

— È su quella terra che si trovano i vostri compagni?

— Sì, miss.

— Sapete dove essi sono?

— Quando lasciai l’isola erano accampati presso una piccola baia sulle coste occidentali; ma so che stavano per lasciarla, essendo stati scoperti e minacciati dai selvaggi.

— Dove saranno ora? — chiese il capitano.

— Lo ignoro; ma li troveremo. —