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i frangenti. | 67 |
— Cosa vuoi dire?...
— Collin non è più con noi.
— Morto!...
— È scomparso mentre dall’alto del parrocchetto tentava d’imbrogliare la vela.
— Quale disgrazia! — esclamò la giovinetta con voce soffocata. — Morto!... Lui morto!...
Due lagrimoni le scendevano sulle gote, mentre un rauco singhiozzo le saliva alla gola.
— Morto! — ripetè per la terza volta. — E tu non l’hai salvato?
— Nessuno lo ha veduto cadere in mare, e quando mi accorsi della sua scomparsa eravamo assai lontani.
— E non sei ritornato?
— Abbiamo virato di bordo a rischio di inabissarci tutti e l’abbiamo cercato a lungo, ma il disgraziato era scomparso.
— Ah! Padre mio!...
— Terra a prua! — gridò in quell’istante un marinaio.
— I frangenti a tribordo! — urlò un altro che si teneva ritto sulla murata, aggrappato ai paterazzi dell’albero di maestra. — Attenzione, Asthor!...
— Gran Dio! — esclamò il capitano Hill. — Dove siamo noi?... —
Stava per slanciarsi verso prua, quando un uomo gli sbarrò il passo: quest’uomo era il naufrago.
— Cosa vuoi Bill? — gli chiese.
— Se vi preme la vita, fate imbrogliare le vele o cercate di riguadagnare il largo, — rispose il naufrago con voce sorda.
— Conosci questi luoghi?
— Sì, capitano.