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Capitolo Settimo.

I frangenti.


Nè il capitano Hill che si trovava sul ponte di comando, nè il vecchio Asthor che concentrava tutti i suoi sforzi sulla ribolla del timone per mantenere sempre la nave sulla buona via, nè l’equipaggio che aveva un gran da fare a evitare le ondate che irrompevano ad ogni istante in coperta e che era occupato a bracciare continuamente le vele basse, si erano accorti della caduta del tenente Collin.

Il mare irritato e le tenebre avevano coperto quell’assassinio, forse lungamente meditato da quel sinistro uomo, e così freddamente consumato.

Il naufrago ridisceso in coperta era silenziosamente scivolato a prua e pareva occupato alla manovra dei flocchi, sicuro ormai di non essere stato veduto da nessuno, poichè l’oscurità non permetteva di distinguere l’assenza di chicchessia. Malgrado però la sua apparente calma, più volte si era curvato sulla prua, aveva scrutato profondamente quei flutti irritati e aveva teso l’orecchio a lungo,