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54 | capitolo sesto. |
verso i mille cordami della Nuova Georgia, scuoteva con furore i boscelli rugosi delle manovre, faceva crepitare le vele e curvare perfino gli alberi.
Il capitano Hill, consultato il barometro, vide non senza una viva emozione, che segnava la cifra straordinaria di 705 millimetri!
— È un vero tifone quello che sta per assalirci, — disse al tenente Collin, che si era messo accanto al timoniere.
— Ma come nascono questi tifoni che si sono acquistati una così triste celebrità nei mari del Giappone, della China e del Grande Oceano? — chiese il tenente.
— Nascono generalmente dall’incontro di due o più correnti d’aria contrarie, le quali provocano un movimento rotatorio, che è pericolosissimo per le navi che si trovano nel mezzo.
— Si estendono per un largo tratto?
— Per quattrocento o cinquecento chilometri, comunemente; ma si sono osservati dei cicloni di mille chilometri, e temo che quello che sta per piombarci addosso sia così immenso, poichè la depressione barometrica è considerevolissima.
— Ordinariamente quale direzione hanno?
— Vanno dal sud-ovest al nord-est, e il loro movimento circolare, nell’incontro delle due correnti, è da destra a sinistra.
— Sicchè avremo qualche tromba marina.
— È probabile, tenente; anzi faremo bene a preparare il nostro piccolo cannone.
— Volete spezzarla colle palle?
— Basta la detonazione, il più delle volte, per romperla d’un sol colpo; la palla sarebbe inutile, poichè non farebbe che attraversare la colonna d’acqua.
— Ma è pericoloso per una nave che si trova a breve distanza.