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Capitolo Sesto.
Il delitto del naufrago.
L’Oceano Pacifico montava a vista d’occhio; si sarebbe detto che una forza misteriosa, irrompente dagli abissi immensi del fondo, lo sollevasse. Montagne d’acqua, poichè ora potevansi chiamare con tal nome, venivano dal sud accavallandosi le une sulle altre, coperte da un immenso lenzuolo di candidissima spuma, e venivano a rompersi con lunghi muggiti contro i fianchi del vascello, il quale si rovesciava violentemente ora sul babordo ed ora sul tribordo con mille scricchiolii, ed ora s’impennava come un cavallo vigorosamente spronato.
La tinta del mare aveva perduto il suo azzurro brillante ed era diventata cupa, quasi volesse gareggiare colla tinta nerastra dei nuvoloni che correvano disordinatamente, accumulandosi negli immensi spazii del cielo.
Il vento, che poco prima era ancora costante, pareva che fosse impazzito e balzava bruscamente dal nord al sud, dall’est all’ovest, accennando a prendere un violento moto circolare. Sibilava attra-