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46 capitolo quinto.


well, la Nuova Georgia fece l’incontro di un doppio canotto, solidamente legato e fornito di un ponte, montato da una dozzina di selvaggi di statura piccola, la tinta oscura, la testa lunga ed il naso schiacciato, nudi quasi del tutto, ma armati di lancie, le cui punte parevano formate da schegge di ossa e molto probabilmente da frammenti di ossa umane.

Vedendo la nave veleggiare al largo, il grande canotto manovrato da una diecina di pagaie si diede a inseguirla con la speranza di abbordarla e di ottenere, forse con la violenza, qualche cosa. Il capitano Hill però fece dirigere la nave al nord e fece sparare un piccolo cannone che teneva nascosto sotto il castello di prua. La detonazione e anche l’impossibilità di vincere il veliero che camminava colla velocità di otto nodi all’ora, persuasero quei brutali selvaggi a proseguire la loro rotta.

— Dimmi, babbo, sono molti gli abitanti di queste isole? — chiese miss Anna al capitano.

— Quando Bougainville le visitò, cioè nel 1799, stimò il loro numero a 200,000, e Cook confermò tale cifra; ma ora sono scemati più della metà.

— E perchè tale enorme diminuzione?

— Perchè gli isolani sono quasi sempre in guerra fra di loro ed i vinti vengono senz’altro mangiati, siano feriti o completamente sani.