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le bizzarrie di bill. 39


— E il pesce visse?

— Rimase attaccato alla nave e morì dopo aver ricevuto tre colpi di carabina.

— È facile la pesca di quegli animali?

— Molto difficile, Anna. Finchè sono giovani si prendono facilmente colle reti, ma quando sono grandi ed hanno il corno sviluppato, spezzano le maglie per quanto siano solide, e fuggono. Occorrono allora le fiocine od i ramponi, ma difficilmente si lasciano avvicinare. —

Il veliero non seguì che per un breve tratto la nave, perchè d’improvviso ripiegò la sua natatoia e s’immerse scomparendo agli occhi dell’equipaggio, che aveva già fatto portare in coperta un rampone con la speranza di banchettare con le delicate carni del nuotatore.

La Nuova Georgia continuava intanto a filare verso l’ovest avvicinandosi all’arcipelago delle Nuove Ebridi, dietro il quale, ad una distanza di dugento trenta o dugento cinquanta miglia si trova quello di Figii. Il vento si manteneva buono ma non era ancora regolare, anzi pareva accennasse a muovere un nuovo perturbamento, spingendo innanzi a sè neri nuvoloni.

Dopo il tramonto quei vapori che si erano veduti verso il sud, invasero rapidamente la vôlta celeste oscurando gli astri in tal modo, che il mare parve fosse diventato inchiostro. Il vento invece di crescere, cosa davvero strana, cessò completamente, e la Nuova Georgia rimase quasi immobile su quei neri flutti, immersa nella più profonda oscurità.

A un tratto però un fenomeno che è frequente nei climi caldi, accadde rompendo quella fitta tenebría. Il mare, un momento prima così nero, s’illuminò stranamente come se sotto fosse stata accesa una lampada elettrica d’una potenza straordinaria.