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Capitolo Quarto.
Le bizzarrie di Bill.
Il naufrago era tanto fisso nella sua contemplazione, che non si era accorto della presenza del capitano e del signor Collin. Le braccia incrociate sul petto, seguiva con uno sguardo ardente, che talvolta pareva mandasse lampi magnetici, l’evoluzioni delle belve le quali continuavano a mandare potenti ruggiti, tentando di slanciarsi verso di lui.
I suoi occhi si fissavano specialmente, con strana attenzione, su di una grossa tigre che pareva fosse la più robusta e la più feroce, seguendola in tutte le mosse, con un’ostinazione inesplicabile. Si sarebbe detto che egli conosceva quella fiera delle jungle indiane o che tentava di soggiogarla con la potenza del suo sguardo.
Ad un tratto la gran tigre, che dapprima pareva la più indemoniata, si arrestò guardando a sua volta il naufrago che era sempre fermo dinanzi alla gabbia, e, cosa davvero stranissima, la si vide accovacciarsi, battendosi lentamente i fianchi con la coda, e rimanere immobile come se una potenza occulta l’avesse soggiogata.