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l'assalto alla caverna. 231


— Dove sono Bill e Mac Bjorn? —

Negli occhi del moribondo brillò uno sguardo d’odio.

— Vili!... — esclamò. — Ci han...no... abban...donati...tra...diti!...

— Ma come?...

— Là!... Là!... — mormorò egli additando il fondo della caverna. — Fug...giti!...

— Una parola ancora — disse il capitano. — Chi siete voi?

Un pallido sorriso sfiorò le labbra di Welker.

— Son... mor...to — disse. — Non... im...porta... sia...mo forz...ati di Nor...—

Non finì; un tremito generale lo prese, alzò le braccia portandosi le mani raggrinzate alla gola e si accasciò su se stesso rimanendo immobile. Era morto!...

— Affrettiamoci, — disse Collin, — o quei miserabili ci fuggiranno. —

Si slanciarono verso il fondo della caverna e scoprirono uno stretto corridoio oscuro. Senza badare al pericolo a cui si esponevano, si cacciarono dentro tenendo le armi in pugno, e dopo aver percorso cinquecento metri si trovarono dinanzi ad un’apertura che pareva scavata di recente a colpi di piccone o di scure.

L’attraversarono e uscirono all’aperto. Si trovarono sul versante opposto dell’altura, il quale si univa colla base di una collina che addossavasi al vulcano.

— Fuggiti! — gridò Collin, strappandosi i capelli.

— Ah! Miserabili! — esclamò il capitano.

— E si sono portati via anche i vostri danari, signor Hill — disse Asthor che aveva frugato in tutti gli angoli della caverna.

— Ma li raggiungeremo, anche se si dovesse frugare tutte le foreste dell’isola, — disse Collin.