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Capitolo Ventesimoprimo.

Il naufragio.


L’isola di Tanna è una delle più belle e delle più pittoresche del gruppo delle Nuove Ebridi. È la più meridionale di tutte, ma è la più conosciuta, o lo era a quel tempo, essendo già stata visitata dal navigatore Quiros nel 1606, da Bougainville nel 1768 e più tardi da Cook.

È un’isola di natura essenzialmente vulcanica, e si calcola che la sua lunghezza non superi le sette leghe su tre di larghezza. È montuosa per la maggior parte e coperta da fitti boschi, ha un vulcano che spesso è in attività, molte sorgenti termali e certe parti del suolo esalano vapori sulfurei.

Se gode fama di essere una delle più belle dell’intero arcipelago, dicesi che sia pure una delle più fertili, quantunque il suo terreno sia composto di varie specie di lave, di strati d’argilla mescolata a terra alluminosa, di massi di tripolo e di strati ricchissimi di zolfo. Le sue montagne si innalzano ad anfiteatro, e danno