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184 | capitolo ventesimo. |
chiara, essendo allora allora sorta la luna. La nave, quantunque non troppo bene servita dall’albero di mezzana, che come si sa è situato a poppa, cominciò a filare ma con una straordinaria lentezza.
Era molto se percorreva due nodi all’ora!
Il capitano, Anna e Fulton si ritirarono nelle loro cabine, lasciando i compagni di guardia.
Nulla che meriti di venir notato accadde durante il primo quarto. La Nuova Georgia, quantunque sovente uscisse di rotta obbligando il pilota a un’attiva sorveglianza del timone per causa dell’albero di mezzana che esercitava uno sforzo squilibrato sulla poppa, navigò senza interruzione percorrendo in quelle prime quattro ore circa nove nodi.
Alla mezzanotte il capitano, Fulton ed Anna, che non aveva voluto rimanere nella sua cabina, considerandosi già come un uomo dell’equipaggio, montarono il secondo quarto.
All’alba il capitano che voleva dar riposo ad Anna, stava per svegliare il pilota e i suoi compagni, quando apparve un fenomeno strano, che meravigliò tutti. Già da alcuni minuti era stato osservato che sul ponte cadevano dei fili leggeri leggeri, più sottili di quelli che si traggono dai bozzoli dei bachi da seta e che si attaccavano in gran numero attorno ai pennoni, alle vele, ai paterazzi e alle sartie dell’albero di mezzana.
Fulton ed Anna che si erano accorti di ciò, stavano per domandare al capitano la spiegazione di quel fenomeno bizzarro, quando si videro cadere sul ponte numerosi filamenti d’una bianchezza abbagliante, che pareva scendessero dalle alte regioni dell’atmosfera.
Dapprima erano poche dozzine, ma un po’ più tardi apparve in aria come una nube vaporosa, leggera, la quale si tingeva dei primi riflessi dell’aurora e scendeva con un largo ondeggiamento,