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sul rottame. 179


Il capitano si spinse più innanzi, e tornò ad arrestarsi esclamando:

— Guarda, Asthor!

Il vecchio marinaio guardò nella direzione indicata, e vide una larga apertura dalla quale entravano dei getti d’acqua spumeggiante.

— Ora comprendo! — esclamò. — Il fuoco ha intaccato i corbetti ed ha aperto una falla; le onde entrano rimbalzando contro la prua della nave. Senza quel buco provvidenziale, l’incendio non si sarebbe spento.

— È vero — disse assentendo col capo il capitano. — Siano benedette quelle onde!

— Purchè quell’apertura non comprometta, più tardi, la sicurezza della Nuova Georgia.

— La tureremo, Asthor.

— Ma come si è spento il fuoco scoppiato nella stiva?

— Ora lo sapremo. —

Lasciarono il frapponte e scesero nella stiva. Appena giunti nel fondo, s’accorsero che vi era un buon palmo d’acqua.

— Tutto si spiega — disse il capitano. — L’acqua entrata dalla falla si è riversata qui ed ha spento il secondo incendio. Risaliamo, Asthor. —

Lasciarono la stiva e tornarono in coperta.

— Ebbene? — chiese Anna.

— Il nostro legno pel momento è salvo — rispose il capitano. — Alle pompe, giovanotti!...

Le braccia erano scarse, ma fortunatamente erano robuste. In pochi istanti la pompa maggiore fu armata, il capitano ed i suoi quattro marinai impugnarono le traverse e si misero a lavorare