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10 | capitolo primo. |
Nelle loro mani si vedevano brillare degli oggetti che si alzavano e si abbassavano rapidamente, e che sembrava fossero o coltelli o pugnali.
— Gran Dio! — esclamò miss Anna, retrocedendo vivamente.
— Mille milioni di fulmini! — esclamò il capitano. — Cosa succede su quella zattera? —
Un urlo acuto, straziante, come di un uomo che viene assassinato s’alzò fra le onde seguíto da un altro che pareva di trionfo.
— Laggiù si assassinano! — esclamò Collin.
— Quale dramma si svolge su quella zattera? — chiese Anna rabbrividendo. — Degli uomini che si uccidono mentre la morte gli minaccia! Padre mio, fuggiamo di qua!
— No, bisogna salvarli.
— Ma uno a quest’ora sarà morto.
— Salveremo il vivo.
— Un assassino!
— Chi può dire che sia un assassino? Forse si è difeso; noi non possiamo sapere di che cosa si tratta, almeno per ora. —
In quel momento si udì a babordo un cozzo violento, e proprio sotto il fianco della nave una voce che gridava:
— Salvatemi!... Ohe!... della nave!...
— Lanciate delle funi! — gridò il capitano.
Sette od otto gomene vennero gettate insieme con alcune cinture di salvataggio. Malgrado la profonda oscurità, presso il babordo si vedeva la zattera la quale finiva con lo sfasciarsi, e, fra i rottami, un uomo che si dibatteva disperatamente fra la spuma.
— Issa! — gridò il naufrago.
— Terrete fermo? — chiese il capitano.
— Sì.