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l'incendio della nave. | 147 |
tuttavia l’interruzione è momentanea, perchè viene ripresa non appena le orribili piaghe del povero torturato si sono rimarginate.
Tutti i malfattori del Regno Unito tremano quando odono parlare del gatto a nove code, e lo temono più della morte. Per dimostrare quanto vi sia di vero in ciò, basti dire che fu con questo staffile che i giudici londinesi posero fine a quella famosa banda di strangolatori che celavansi di notte nei vani delle porte, per strozzare i viandanti mediante un nodo scorsoio.
La pena di morte applicata a taluni di quei birbanti non era bastata a spaventare gli altri; ma appena si decretò per quegli scellerati un numero spaventevole di colpi di gatto a nove code, tanti da far morire il condannato, la banda si sciolse e nessuno osò più strangolare un solo viandante notturno.
Bill, che si era qualificato per un marinaio inglese, non doveva ignorare la gravità della pena; pure quel tristo che doveva possedere una energia a tutta prova e un’audacia più che straordinaria, guardò freddamente Asthor che si avvicinava, facendo fischiare le nove strisce di cuoio indurito.
— Nudategli il dorso — disse il vecchio marinaio.
A questo comando il naufrago trasalì e tentò respingere i marinai che lo trattenevano, esclamando con voce strozzata:
— Ah! No, questo no!...
— E perchè no? — chiese il capitano Hill, nella cui mente balenò un sospetto.
— Non è necessario.
— Forse nascondi qualche cosa sulle tue spalle?...
Il naufrago lanciò sul capitano uno sguardo feroce, e tentò di rialzarsi facendo uno sforzo disperato; ma i marinai lo tennero fermo.