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un assassinio misterioso. 9


selle, guardavano attentamente in mezzo alle onde, che le tenebre facevano a malapena distinguere.

— Coraggio! — gridò il capitano, imboccando il portavoce. — Veniamo in vostro aiuto.

— Soccorso!... Annego!... — ripetè la stessa voce di prima, che pareva uscisse di sotto le onde.

— L’abbiamo sottovento, — disse il luogotenente.

— Sì, sì, — confermò il vecchio pilota.

— Maledette tenebre! — esclamò il capitano. — Non si può vedere a tre metri di distanza.

— Aspettiamo un lampo, — disse miss Anna.

— E facciamo intanto qualche segnale, — aggiunse il luogotenente. — Ehi, Harry, lancia un razzo!

Un marinaio partì come una freccia, balzando attraverso le corcome e gli attrezzi che ruzzolavano per la tolda, scese nel quadro di poppa e ritornò portando un razzo che subito accese.

Una striscia fiammeggiante salì verso le nubi oscillando vivamente sotto i violenti soffi del vento, e scoppiò spandendo all’intorno miriadi di scintille dai riflessi azzurri. Quasi subito, come se il cielo fosse stato invidioso di quella linea di fuoco, un lampo la fendette da ponente a levante, illuminando come in pieno giorno lo sconvolto Oceano.

Agli occhi dell’equipaggio s’offerse allora un terribile spettacolo, che certamente non s’aspettava.

A mezza gomena dalla nave una piccola zattera, mezzo sfasciata, coll’albero spezzato a cui era ancora attaccato un lembo di tela, ondeggiava disperatamente fra le onde che l’assalivano da tutte le parti. Due uomini, uno bianco ed uno nero, sdraiati presso l’albero e strettamente abbracciati, pareva che lottassero ferocemente.