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8 capitolo primo.


di suo padre. Eppoi, credi tu che si stia meglio giù che sul ponte, quando vi sono quelle brutte belve che urlano orrendamente? Ah, padre mio, che carico pericoloso portiamo noi!

— Le gabbie sono solide e il quadro di poppa non ha comunicazione colla stiva.

— Lo so, ma quei ruggiti mettono i brividi. To’!... La Nuova Georgia ha cambiato rotta!... E si prepara una imbarcazione!... Cosa vuol dire ciò, padre?

— Non t’inquietare, Anna, — rispose il capitano. — Abbiamo virato di bordo per cercare un naufrago.

— Forse uno dei tuoi marinai è caduto in mare?

— No, ringraziando il cielo. Si tratta di uno sconosciuto, che pochi minuti fa gridava aiuto.

— E dove?

— Non lo sappiamo neanche noi.

— Non l’hai veduto?

— No, ma il luogotenente e il pilota l’hanno inteso gridare.

— Pover’uomo!... Bisogna salvarlo a qualunque costo.

— È ciò che stiamo facendo. —

In quell’istante, in mezzo alle onde che si rovesciavano le une addosso alle altre con orribile frastuono, si udì una voce gridare ripetutamente:

Help! Help!... (Aiuto! Aiuto!)

— Il naufrago! — esclamò il signor Collin, precipitandosi verso la murata di babordo.

— Attenzione, timoniere! — gridò il capitano. — Poggia tutto!... —

La nave virò sul posto mettendosi attraverso al vento, in maniera da non allontanarsi troppo da quel punto. Il capitano, il luogotenente, miss Anna ed i marinai, curvi sulle murate o issati sulle gri-