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Capitolo Decimoquarto

La grande marea


Durante la notte nulla accadde di notevole. Gl’isolani fecero udire continuamente il suono rauco delle loro conche marine, ma non abbandonarono la spiaggia per tornare all’attacco del vascello.

I marinai che si aspettavano ad ogni momento un nuovo assalto, non abbandonarono un solo istante la coperta, e per far capire ai selvaggi che si tenevano in guardia, fecero tuonare parecchie volte il cannone e le spingarde, scatenando clamori assordanti da parte dei numerosi nemici accampati sulle scogliere ed ai piedi dei grandi alberi dell’isola.

Quando spuntò l’alba, il capitano che non aveva chiuso occhio in tutta la notte per essere pronto a respingere gli assalti, vide che il numero dei nemici era cresciuto. Sulla spiaggia vi erano almeno cinque o seimila selvaggi e altri si vedevano giungere dalle isole vicine, ma nessuno ardiva di accostarsi alla Nuova Georgia, la quale pareva incutesse in tutta quella gente un superstizioso terrore.

— Che tentino un nuovo assalto e che aspettino di essere mol-