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76 | sul mare delle perle |
usati i riguardi che spettano alla sorella di un principe.
— Quando partiremo noi per Jafnapatam?
— Al tramonto, mio bravo Durga. Sceglierai trenta dei più arditi e raddoppierai le spingarde del Bengalore. Che cosa fa il principe di Manaar?
— Dorme, padrone.
— Che non sia lasciato un solo momento, fino al nostro ritorno. Può essere un uomo pericoloso.
— Ne avrà per un paio di settimane e quando sarà in grado d’alzarsi noi saremo quì da molto tempo.
Amali attraversò parecchie stanze, scese lo scalone di marmo e uscì dal palazzo andando a sedersi sopra una punta dell’enorme scoglio.
I suoi sguardi percorsero più volte il mare che scintillava sotto i raggi del sole e scrutarono attentamente l’orizzonte.
Nessuna vela si mostrava. Lontano lontano però, si scorgevano dei punti neri appena percettibili che si dirigevano verso l’ovest. Erano le barche dei pescatori di perle che tornavano frettolose sui banchi di Manaar.
Amali le seguì per qualche tempo con lo sguardo distratto, poi bruscamente si volse e alzò il capo verso le finestre del suo palazzo.
Una testa era comparsa curvandosi sul parapetto di pietra rosea d’una veranda.
Il re dei pescatori, scorgendola, aveva trasalito.
— Mysora — mormorò.
I loro sguardi si erano incontrati, senza che in essi apparisse nessun lampo d’odio. Anzi gli occhi