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cap. vi. — una nuova spedizione | 75 |
— E anche gli inglesi saranno della partita.
— Facciano pure.
— E anche i guerrieri di Manaar accorreranno per liberare il loro principe.
— Ci tieni alla sua liberazione?
— Non mi interessa.
— Eppure egli ti ama — disse il re dei pescatori, con voce strana.
— T’importerebbe? — chiese Mysora, colpita dall’accento d’Amali e guardandolo fisso.
Il re dei pescatori fece colla mano un gesto incomprensibile, poi disse:
— Addio, signora. Hai per prigione le stanze più sontuose del mio palazzo e a tua disposizione una folla di servi. Non hai che a ordinare e avrai tutto quello che potrai desiderare, eccettuata una sola cosa: la libertà.
Le volse le spalle senza attendere la risposta.
Quando giunse sulla soglia del salottino si volse vivamente, guardando la prigioniera.
In quegli occhi poco prima così cupi vi era ora un lampo d’una dolcezza infinita.
Represse un sospiro e uscì precipitosamente, quasichè avesse avuto paura di non poter frenare qualche parola che stava per sfuggirgli dalle labbra.
Nella stanza attigua l’aspettava Durga con quattro indiani armati fino ai denti.
— I tuoi ordini, padrone? — gli chiese.
— Metterai delle sentinelle a tutte le porte onde Mysora non possa uscire dalle sue stanze e sia sempre sorvegliata. Esigo che ella sia trattata più da ospite che da prigioniera e che le siano