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cap. v. — La rocca del re dei pescatori di perle. | 69 |
«Il marajah, terminato il pasto, eccitato dalle bevande, aveva continuato a scherzare e, per un capriccio inesplicabile, si divertiva a far saltare il cappello sulla punta d’un bastoncino.
«Ad un tratto, sia che quel copricapo fosse stato di cattiva qualità o che avesse servito troppo a lungo o che il fondo della calotta fosse troppo debole, si vide il regal dito passare attraverso il feltro.
«Il generale, che rideva dello scherzo, si era voltato verso il monarca, dicendogli, con voce gioconda: — Maestà, havvi un buco nella vostra corona.
«Quelle parole erano state pronunciate innocentemente, senza premeditazione; ma per disgrazia il generale era il discendente degli antichi principi di Jafnapatam e cortigiani e ministri l’avevano messo in cattiva luce.
«Il marajah, che si era mostrato sempre estremamente suscettibile riguardo a ciò che aveva attinenza alla sua corona, era balzato in piedi fremente di collera, gridando: — Avete inteso le parole di questo traditore?
«— Io un traditore! — aveva esclamato il generale — Per che cosa ho potuto meritarmi questa qualifica, principe?...
«— Sì, ti conosco finalmente — aveva risposto il marajah. — Tu non aspetti che il momento propizio per riguadagnare il trono dei tuoi avi!
«— Ma sire! Voi errate! Ciò che voi avete detto non è punto vero ed io protesto.
«— Traete quest’uomo in prigione! — aveva comandato il marajah, volgendosi verso il capitano