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58 | sul mare delle perle |
— Preferisco non disturbarti — disse la giovane principessa.
— Mi odii molto dunque?
— Non lo so: il mio cuore però mi dice che tu sarai fatale alla mia famiglia.
Amali stette un momento immobile, guardando la bella fanciulla negli occhi come se avesse voluto indovinare se quelle parole erano vere o dette solamente colle labbra, poi uscì rapidamente chiudendo la porta con dispetto.
— Si — mormorò egli, quando fu solo — io sarò fatale a tuo fratello e tu a me. All’altro adesso.
Attraversò lentamente la corsia ed entrò nella cabina di Durga, la quale si trovava a fianco dell’albero maestro. Anche questa era ben arredata, quantunque con minor lusso. Aveva pure tappeti, un soffice divano e delle panoplie di armi diverse che il luogotenente non s’era preso la cura di levare.
Il giovane principe di Manaar, che era stato coricato sul divano, aveva ricuperato i sensi. Durga stava in quel momento rinnovandogli la fasciatura, dopo d’aver applicato sulla ferita un empiastro, composto di erbe a lui solo note. Vedendo entrare Amali, una vampa d’ira salì in viso al principe.
Senza badare al dolore, s’alzò a sedere, gridando con accento selvaggio:
— Che cosa hai fatto di Mysora, ladro di mare?...
— È così che tu mi accogli? — chiese il re dei pescatori di perle. — Tu non sei generoso, principe di Manaar.