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cap. iv. — un naufragio disastroso | 55 |
mare — rispose Amali con orgoglio. — Ne vuoi una prova? Io ho sconfitto i tuoi uomini che erano due volte più numerosi dei miei; ho affondato la scialuppa del principe di Manaar che accorreva in tuo soccorso e ho fatto fracassare anche lo stazionario inglese che ti seguiva in distanza. Credi tu che tuo fratello sarebbe stato capace di tanto?
— Il principe di Manaar! — esclamò Mysora, trasalendo. — E tu l’hai ucciso?
— Se lo avessi voluto a quest’ora riposerebbe in fondo al mare.
— Ah! sei generoso — disse Mysora con voce ironica.
— Più di quanto tu lo creda, signora — rispose Amali, sdegnato. — Stamane ho strappato il principe ad un pesce-cane che stava per divorarlo e questa notte l’ho risparmiato una seconda volta mentre avrei potuto spaccargli il cranio. Come vedi non sono quel bandito che ti hanno descritto.
— Un valoroso non dovrebbe rapire le donne — disse Mysora un po’ raddolcita.
— Sai tu quale odio terribile esista fra me e tuo fratello?
— So che tu sei suo nemico e mi basta.
— Quando io ti avrò portato sulla mia rupe, ti narrerò una tremenda istoria che tuo fratello ti ha sempre nascosta — disse Amali con voce cupa.
— E che cosa vuoi fare di me?
— Lo saprai più tardi.