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50 sul mare delle perle


Aveva fissato gli sguardi verso il sud, dove le onde continuavano ad infrangersi, elevandosi assai e muggendo sordamente.

Si sarebbe detto che cercava fra la schiuma un passaggio a lui solamente noto.

Desiderando di avere gl’inglesi vicini, onde non s’accorgessero a tempo del tranello, si mise a bordeggiare ora verso levante ed ora verso ponente, come si mostrasse irresoluto sulla via da tenere.

Gl’inglesi, credendo che volesse accettare il combattimento o che avesse rinunciato a continuare la fuga, s’affrettavano senza sparare. O desideravano prenderli tutti vivi o sterminarli d’un colpo solo con una scarica di mitraglia.

Amali, che non li perdeva di vista, li lasciava fare, si teneva tuttavia sempre in vicinanza dei pericolosi banchi che le onde impedivano di scorgere. Vedendo una nuvola correre verso la luna, Amali la indicò a Durga.

— Quando avrà coperto l’astro della notte e l’oscurità diventerà maggiore, ci slanceremo sui banchi — gli disse.

— Ci seguiranno gl’inglesi?

— Forse ne ignorano l’esistenza. Lascia fare a me e vedrai che la loro nave si sfascierà sulle rocce corallifere.

A quattrocento metri lo stazionario ricominciò a sparare. La palla passò sopra il Bangalore recidendogli alcune corde e frantumando un pennoncino.

Quasi nel medesimo istante la nuvola copriva la luna, intercettandone la luce.