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40 | sul mare delle perle |
Non essendo la loro scialuppa tale da poter misurarsi colla piccola nave del re dei pescatori di perle, nè possedendo alcuna spingarda, miravano a rifugiarsi nel bacino ed a prendere terra.
Amali non era uomo da lasciarsi ingannare, nè da perdere così facilmente la preda. Con una manovra rapidissima, il Bangalore girò di bordo e andò proprio ad incrociare la scialuppa.
A quaranta passi, il re dei pescatori lasciò la barra del timone ad uno dei suoi uomini, impugnò colla destra la scimitarra e colla sinistra una pistola, poi si slanciò a prora, gridando con voce poderosa:
— Alt!... Non si passa!... Arrendetevi o comando il fuoco!...
Un uomo, un ufficiale del marajah, che indossava vesti sfarzose, e che aveva sul turbante una lunga penna di pavone, insegna di comando, si era gettato prontamente davanti a Mysora per farle scudo col proprio corpo, impugnando contemporaneamente due lunghe pistole incrostate di madreperla.
— Chi siete e che cosa volete? — domandò, mentre i suoi uomini, abbandonati precipitosamente i remi, afferravano le sciabole.
— Sono il re dei pescatori di perle — rispose Amali, con voce minacciosa. — Chi mi resiste è uomo morto.
Mysora, udendo quel titolo, aveva mandato un grido di terrore:
— Il nemico di mio fratello!
— Abbasso le armi! — comandò Amali, mentre il Bangalore abbordava la scialuppa.