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cap. xxiii. — l'ultimo colpo di amali | 349 |
ai capi, spiegando alla meglio il motivo di quella precipitosa partenza.
— Calmatevi, — disse il francese che aveva raggiunto il re dei pescatori sulla sua nave. — Il marajah non ha che qualche ora di vantaggio su di noi, quindi non dovete prendervela con tanta furia. Io anzi dubito che abbia potuto raggiungere la sua flotta.
— E se fosse già partito? — chiese Amali, con angoscia.
— La vostra rocca, anche difesa da pochi uomini, non si prende in dieci minuti.
— Questo è vero, — rispose il re dei pescatori, il quale a poco a poco riacquistava la sua calma. — Quanta riconoscenza vi debbo, Jean Baret! Senza di voi avrei certamente perduto Mysora, perchè io non avrei mai potuto immaginare tanta perfidia in quell’uomo!
— Non date troppo merito a me. Se il ministro del marajah non me lo avesse detto, nessuno avrebbe saputo nulla.
— Siete partito subito?
— Senza perdere un minuto.
— Ed io che vi credevo morto!
— Ucciso dai candiani?
— Sì, Jean Baret.
— E anche Maduri?
— Anche lui.
— Avevate però deciso di continuare l’impresa.
— E di vendicarvi — rispose Amali.
— E come avete potuto sfuggire ai candiani?
— Non lo so. Il mio drappello era riuscito a