Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
348 | sul mare delle perle |
pugna! È impossibile! Mi pare un sogno troppo dolce!
— Il risveglio può essere però fatale per voi, Amali — disse il francese. — Il marajah, il fratello di Mysora, è fuggiasco e tenta di vendicarsi.
— In quale modo? Ormai siamo qui in quindicimila e avremo ben presto ragione delle poche truppe che gli sono rimaste fedeli.
— E quanti ne avete lasciati alla rocca? — chiese Jean Baret.
— Il mio scoglio non ha bisogno di molti soldati per vegliarlo. Non siamo vincitori quì?
— Sì, ma non sul mare e vi so dire che il marajah sta per assalire il vostro rifugio e prendervi Mysora.
— Mysora in pericolo! Mysora minacciata! — gridò il re dei pescatori di perle, con voce terribile. — Ah! Miserabile marajah! Sarebbe capace di uccidermela onde impedirle di diventare mia moglie!
Si era slanciato fuori dalla sua tenda come un pazzo senza ascoltare più altro, gridando:
— In mare! In mare! Imbarcatevi tutti!... La mia rocca! La mia rocca!
I pescatori, quantunque non avessero compreso nulla di quell’ordine improvviso, vedendo il loro re così agitato, col viso sconvolto, gli occhi accesi, si erano precipitati verso la riva, raggiungendo le loro barche.
Anche il Bangalore si era accostato alla riva per imbarcare il padrone.
Jean Baret e Durga avevano seguito Amali, il quale dava, con voce angosciata, delle istruzioni