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342 | sul mare delle perle |
il prigioniero. — Ecco il nuovo primo ministro del marajah, che abbiamo sorpreso nei giardini del palazzo, mentre stava scendendo in un sotterraneo. Quest’uomo potrà dirci dove si è nascosto il suo padrone.
Il primo ministro, vedendo il francese, gli era caduto dinanzi in ginocchio, balbettando:
— Grazia, uomo bianco! Non uccidermi!
— Non dimostri di essere molto valoroso per la carica che occupavi, — disse Jean Baret, con disprezzo.
— Grazia, signor uomo bianco, — ripetè il prigioniero, percuotendo il pavimento colla fronte.
— Basta colle tue umiliazioni ridicole! — gridò il francese stomacato. — Alzati e rispondi a quanto ti chiederò.
— Non mi ucciderai?
— Non vale la pena di sgozzarti.
— Io sono un misero uomo.
— Finiscila e rispondimi: dov’è il tuo signore?
— Non c’è più.
— Od è invece nascosto in qualche luogo?
— No, signore, te lo giuro.
— Dov’è andato?
— È fuggito un’ora fa, mentre i candiani difendevano la piazza.
— E con chi?
— Coi suoi tre ministri e dodici cortigiani.
— Non può essere vero! — gridò Jean Baret.
— Le vie erano piene d’insorti e sarebbe stato riconosciuto.
— Si era tagliata la barba e spogliato delle sue